villaunga- C'è poco da dire circa la sconfitta di ieri, loro erano nettamente più forti, anche se ciò non fà testo dato che contro il bologna il GDF ha lottato su ogni palla.
Le partite storte capitano e ieri è stata una di quelle, loro non facevano che attaccare e il GDF era in balia delle avverarie, un pò come apollo con rocky.....
l'importante è non scoraggiarsi perchè una partita gestita mele non deve compromettere ciò che di buono si stà facendo! e adesso pensiamo a domenica e al san marino che è decisamente alla nostra portata!!
FORZA RAGGHI!!!!!!!
36 commenti:
La partita di ieri, come l'ha definita la Toni, è stata una vera e propria CAPORETTO!
P.S. Ma la foto di Obama è proprio necessaria?
Mi sembra Lewis Hamilton...
mister.....oltre che del toro sei pure repubblicano? non andiamo mica bene!!!1
e poi questo blog deve anche occuparsi di cose serie per una volta!!!!
IO VOTO OBAMA!!!!!!!!!!!
hai visto mister come ho reso bello l'angolo attualità??
ti piace??
Davvero bello, sì.
Mi piace quasi quanto la linguaccia di Del Piero...
anche ame piace un sacco.....quasi cme il goal REGOLARE annullato al toro ieri!!!!
mister ma sai che hai ragione?? mi ricorda proprio hamilton, obama...momama sarà un suo figlio nn ufficiale??con questo scoop potrebbe perdere ad un giorno dalla proclamzione...eheheheh..
eli - toni
baci baci...
CIAO GDF
Forza Juve!!!!!!
E stasera forza roma e forza anorthosis!!!!
che gnocca la laura!
grande obamammmmmmmmmmmmmaaaaa
OBAMA NEL CUORE!!!!! MAMMA MIA IL MIO UOMO...CHE GIOIA!!!1 quasi paragonabile alla vittoria della champions...
YES WE CAN!!!
SARA TI VEDO BENE AL FIANCO DI OBAMA...DAVVERO...
non sarei così contento...:
...Perciò non crediamo in alcuna svolta. Anche perché proprio l’enorme quantità di finanziamenti elettorali di cui ha goduto Barack Obama - che sembra non abbia eguali - non depone a favore di una presidenza al di sopra delle parti. O se si preferisce di un "Government of the People, by the People, for the People".
Io continuo a sostenere che mi ricorda Lewis Hamilton...quindi non mi piace per niente...ma se ci farà vincere col San Marino...beh allora: FORZA OBAMA!!!
meglio spenderli in una campagna elettorale che in una guerra priva di senso( vedi iraq)
e cmq fino a gennaio aspettrei a parlare sia per le cose buone che per qualle cattive.
Ricordandoti alcuni punti essenziali del suo programma:
1 puntare su energie rinnovabili
2 ridistribuzione del reddito:con parole sue:" non è giusto che wall street abbia tutto e maine street niente"
3riforma sanitaria in stile europeo, a noi non interessa molto
ma se ci riesce è davvero un dio.
4 ritiro dall iraq e rinforzamento delle truppe in afganisthan... sai bin laden è uno e per prenderlo basta essere nel luogo giusto, senza calcolare che attaccare un paese per sconfiggere i talebani e poi lasciarlo in balia degli stessi non è molto democratico..anzi lo è se la democrazia si ESPORTA con la guerra preventiva.
ecc... ecc...
cmq ne riparliamo tra 4 anni...
ragghi dopo essermi documentata io sono con la toni, magari un capo di gioverno così venisse pure in italia....bush padre e figlio non mi son mai piaciuti, brutta gente...
mister al san marino ci pensiam noi....ragghi le dobbiamo rotoballare, avete capito???
eli-toni
mister ti ho tolto obama...ma hai visto chi ci ho messo??? sei contento??
Beh,
almeno Del Piero può fornirci lo spunto di come battere le punizioni...
dai se il toro domenica vince ti ci metto rosina o amoruso...
Ci conto Sara!!!
a bein!!!
Il sogno americano. L'America ha il suo nuovo imperatore. Gli Usa cambiano pelle. E' bene saperlo: le elezioni americane non le ha vinte Obama, le ha vinte l'Obamamania.La presidenza degli Stati Uniti è andata a Barack Obama grazie a un crescendo rossiniano di consenso, costruito a tavolino dall'intero sistema mediatico occidentale sulla sua figura di candidato nero, giovane, innovatore, simpatico. Cambiamento: questa è stata la parola-chiave del suo successo. Dopotutto, usciti da due mandati di Bush, il cowboy del petrolio e delle armi, delle disastrose invasioni dell'Afghanistan e dell'Irak, della crisi finanziaria e della recessione, era prevedibile che gli Americani volessero cambiare l'inquilino della Casa Bianca. Assuefatti al meccanismo obbligato della cosiddetta "democrazia dell'alternanza", i 130 milioni di statunitensi andati a votare hanno creduto alla verità confezionata per loro dai padroni dell'uomo più potente della Terra. I finanziatori di Obama, gli stessi dello sconfitto Mc Cain, sono le grandi banche, l'apparato militare-industriale, la finanza speculativa. Con una differenza significativa solo nella misura dei finanziamenti: hanno, cioè, foraggiato più Obama che Mc Cain. Perciò non è un caso se la maggior parte dei media ha fatto apertamente il tifo o quanto meno ha creato un'aura di vincente per il "primo nero" asceso alla carica presidenziale. Conquistando alla causa del candidato Democratico (la "sinistra" a stelle e strisce) anche ampi settori dell'opinione pubblica tradizionalmente schierata coi Repubblicani (la "destra" d'oltreoceano). Anche qui da noi, in Italia, dove praticamente tutti simpatizzavano per il nero buono.La realtà è un'altra: chi decide realmente la politica nazionale e internazionale degli Stati Uniti ha puntato sull'esponente della ricca middle class dei neri che studiano ad Harvard e giocano a golf. Ha scientificamente manovrato l'opinione pubblica non solo americana, ma planetaria, convincendola della bontà di un homo novus capace, per la sua sola immagine pubblica, di ridare credibilità a uno Zio Sam screditato dalla cura Bush.Ma Obama o Bush, e prima di loro Clinton o Reagan, i presidenti Usa rappresentano soltanto la faccia di un potere in mano ai grandi interessi economici. Barack è la faccia più tollerante, più chic, più kennedyana. E' la faccia dei quell'american dream del povero, dell'immigrato e dell'ultimo (e i neri, al di là dell'Atlantico, vivono in gran parte in condizioni peggiori dei bianchi, mica come il fighetto Obama) che sale la scala sociale su su fino ai gradini più alti. Mentre il vincitore osannato da destra e sinistra è solo la faccia meno feroce del crudele modello statunitense. Fatto di arroganza imperiale all'esterno e di profonde ingiustizie sociali all'interno. Change, dunque? Per nulla. Non cambierà niente, al di fuori dei toni e dei modi, dei miti e degli abbellimenti con cui Obama camufferà la strenua difesa dell'american way of life e dell'egemonia del Pentagono sul mondo. Di cosa si dovrebbe essere contenti? Del fatto che il neo-presidente degli States non ha detto neanche una parola di vera novità sulla follia della globalizzazione e della crescita infinita, della criminale cupola di banchieri che tiene in ostaggio i popoli, della totalitaria idea nota come "esportazione della democrazia", della necessità di ripensare per intero i rapporti fra Usa, Europa, Russia e Cina? Oppure dovremmo gioire perchè il burattino delle lobby multinazionali di Washington è un nero, e tanto basta? Il colore, spiace dirlo, non è un argomento sufficiente. Anzi, in questo caso è pura pubblicità ingannevole.L'Obamamania è l'incantesimo calato dall'alto che ha fatto vincere Obama. Poteva essere un altro, ma hanno preferito lui. Potenza della baracca Obama.
sara va bene tutto....sono una sprtiva democratica ecc ecc...ma per dio TOGLI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ANCHE ALLA SVELTA.....
Se qualcuno dubita ancora che l’America sia un luogo dove tutto è possibile, o che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori sia ancora vivo, o che ancora si interroga sul potere della nostra democrazia, questa notte è la vostra risposta.
È la risposta data dalle file di persone che si snodavano intorno alle scuole e alle chiese, in un numero che questa nazione non aveva mai visto, gente che aspettava anche 3 o 4 ore, molti che votavano per la prima volta, perché tutti credevano che stavolta potesse essere diverso, che le loro voci potessero rappresentare quella differenza. È la risposta data da giovani e vecchi, ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, indiani d’America, omosessuali, eterosessuali, disabili e non disabili. Americani, che hanno inviato un messaggio al mondo, per dire che noi non siamo mai stati soltanto un assembramento di individui o un insieme di stati rossi e stati blu. Noi siamo, e saremo sempre, gli Stati Uniti d’America.
Ci è voluto molto tempo, ma oggi, grazie a quanto abbiamo fatto in questa data, con queste elezioni, in questo momento cruciale, in America è arrivato il cambiamento (...)
Non sono mai stato il candidato più probabile per questo incarico. Non siamo partiti con molti soldi né con molti appoggi. La nostra campagna non è nata nei saloni di Washington, ma nei cortili di Des Moines, nei salotti di Concord e nei portici di Charleston. È stata costruita da uomini e donne che lavorano e che hanno attinto ai loro magri risparmi per dare 5 dollari, o 10 dollari, o 20 dollari per la nostra causa. È venuta dalla forza dei giovani, che hanno rifiutato il mito dell’apatia della loro generazione. È venuta dalla forza dei non più giovani, che hanno sfidato il freddo pungente e il caldo bruciante, per bussare alle porte di perfetti sconosciuti, e dai milioni di americani che sono accorsi volontari e hanno dimostrato che, dopo più di due secoli, il governo del popolo, che viene dal popolo e per il popolo non è scomparso dalla faccia della terra. Questa è la vostra vittoria.
(...)So che voi non lo avete fatto solo per vincere le elezioni. E so che non lo avete fatto solo per me. Lo avete fatto, perché comprendete l’enormità del compito che abbiamo davanti. Perché mentre stasera festeggiamo, sappiamo che le sfide che il domani ci riserva saranno le più grandi sfide del nostro tempo - due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo. Mentre siamo qui questa sera, sappiamo che vi sono americani coraggiosi che si svegliano nei deserti dell’Irak e nelle montagne dell’Afghanistan e che rischiano la vita per noi. Vi sono madri e padri, che restano svegli mentre i bambini dormono e si chiedono come potranno pagare il mutuo della casa o la parcella del medico, o risparmiare abbastanza per poter mandare i figli al college. C’è una nuova energia da sfruttare, nuovi lavori da creare, nuove scuole da costruire, e minacce da affrontare, e alleanze da ripristinare. La strada sarà lunga. La salita ripida. Potremmo non arrivarci in un anno, o nemmeno in un solo mandato. Ma, America, non sono mai stato così fiducioso come oggi, e ci arriveremo. Ve lo prometto, noi, come popolo, ci arriveremo.
Ci saranno ostacoli e false partenze. Ma sarò sempre onesto con voi riguardo alle sfide che affronteremo. Vi ascolterò, specialmente quando non saremo d’accordo. \ Ciò che è incominciato 21 mesi fa, nel cuore dell’inverno, non può finire in questa sera d’autunno. Questa vittoria da sola non è il cambiamento che cerchiamo. È soltanto l’occasione di realizzare questo cambiamento. Non può avvenire senza di voi, senza un nuovo spirito di collaborazione, un nuovo spirito di sacrificio. Ricordiamoci che, se questa crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa, è che non possiamo avere una Wall Street fiorente mentre la Main Street soffre. In questo paese, noi ci alziamo o cadiamo come una sola nazione, come un solo popolo. Come disse Lincoln a una nazione molto più divisa della nostra: «Noi non siamo nemici, ma amici. Malgrado la passione possa averli messi a dura prova, non deve spezzare i nostri legami di affetto». E a quegli americani, dei quali devo ancora guadagnarmi il sostegno, dico: posso non aver ottenuto il vostro voto oggi, ma sento le vostre voci. Ho bisogno del vostro aiuto. E sarò anche il vostro presidente.
E a quelli che stasera ci guardano oltre oceano: le nostre storie sono uniche, ma il nostro destino è condiviso, e un nuovo inizio della leadership americana è imminente. A quelli che vorrebbero distruggere il mondo: vi sconfiggeremo. A quelli che cercano pace e sicurezza: vi sosterremo. E a tutti quelli che si sono chiesti se il faro americano sia ancora acceso, oggi abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra nazione non viene dal potere delle armi o dal grado di ricchezza, ma dal potere duraturo dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e speranza incrollabile. Questo è il vero genio dell’America: che l’America può cambiare.
Queste elezioni hanno visto molti inizi e molte storie che verranno raccontate per intere generazioni. Ma una storia che mi è rimasta in mente oggi è quella di una donna che ha votato ad Atlanta. Ann Nixon Cooper ha 106 anni. \ Quest’anno, in queste elezioni, lei ha messo il dito su uno schermo e ha dato il suo voto, perché dopo 106 anni in America, attraverso i tempi migliori e le ore più buie, lei sa come l’America può cambiare. Yes, we can
America, abbiamo fatto tanta strada. Abbiamo visto molto. Ma c’è ancora tanto da fare. Quindi questa sera, chiediamoci: se le mie figlie saranno così fortunate da vivere così a lungo come Ann Nixon Cooper, quale cambiamento vedranno? Quali progressi avremo fatto?
Questa è la nostra occasione per rispondere a questa domanda. Questo è il nostro momento. Questo è il nostro tempo, per mettere la nostra gente di nuovo al lavoro e aprire le porte delle opportunità per i nostri figli; per restaurare la prosperità e promuovere la causa della pace; per rivendicare il sogno americano e riaffermare quella verità fondamentale che, di tanti, noi siamo uno; che mentre respiriamo, speriamo. E quando incontreremo cinismo e dubbi e quelli che ci dicono che non possiamo, noi risponderemo con quel credo senza tempo che riassume lo spirito di un popolo: Yes, we can.
Grazie. Dio vi benedica. E Dio benedica gli Stati Uniti d’America.
credo che qusta sia la miglior risposta... e cmq YES WE CAN!!!
adesso però bata se no mi sembra di essere a porta a porta!!!
pensiamo a domenica e a vincere con il san marino!!!
Vediamo il PENDOLINO...mmmh...Fratti...gol su punizione! 1-0 per il San Marino! Grande reazione da parte della Casalgrandese...Bember palo!...cross della Lau e gol della Fra che si sblocca dopo 18 mesi di astinenza (da gol)!!!...secondo tempo...punizione dell Anto dal limite: gol!!!!!...tiro della Checca da 45 metri: gol incredibile!!!...calcio d'angolo battuto dalla Lau...Checca di testa: gol!!!!!!!Ma attenzione, appena prima di partire per Zanzibar la Ross procura un calcio di rigore...batte Fratti...grande parata della Grazia...ma arriva Mularoni e ribatte in rete!!!
Casalgrandese batte San Marino 4-2
se si vuole prevedere il futuro che lo si faccia per bene....
che tale rvazzini francesca tiri in porta non è credibile quindi non dredo segnerà 2 goal...ma non si può mai dire..
e io incece dico che ce la può fare...yes she can!!!
SE LA CHECCA FA DUE GOAL LE OFFRO UNA FORNITURA ANNUALE DI BIRRA DI IERI SERA A 50 CENT...LA ALPEL BER...KEKKA VEDI TU...
però non vale...io li faccio solo fare i gol...facciamo che finisce 5 a 2 con l'ultimo gol della zambelli siper tiro di sinistro...
DAI DAI....
Salve complimenti per il vostro sito, ma mi chiedevo se è possibile avere la foto della vostra squadra, per inserirla nel mio sito, www.cesenaticoponente.wordpress.com
la mia email è c.h.e.r.r.y@hotmail.it se è possibile averla grazie altrimenti fa niente.
APPENA RIUSCIAMO TE LA INVIAMO!!!
Grazie mille!
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